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Zarathustra: il profeta che ride – Parte seconda
- Discorsi su “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche – Volume 4
- Narrated by: Giorgio Perno, Laura Righi
- Length: 8 hrs and 49 mins
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Summary
Collana: I classici occidentali del risveglio
In quest’ultima parte dei discorsi dedicati da Osho al Così parlò Zarathustra di Nietzsche, risulta evidente una nuova trasposizione di identità. Infatti, il Maestro inizia richiamando l’attenzione sulmistico persiano, così come lui lo evoca, e nel testo – pur apprezzando tutte le intuizioni che portarono Nietzsche vicinissimo alla verità – sottolinea con fermezza le lacune nei ragionamenti delpoeta filosofo che confermano la sua inesperienza, rispetto alla dimensione dell’essere.
Osho qui chiarisce che il “suo” Zarathustra non è un filosofo: “Secondo Zarathustra la filosofia èuna pura perdita di tempo – non solo del tuo tempo ma anche di quello degli altri – perché è soltantoun gioco della mente. Non ti conduce al cammino verso la scoperta della verità, non ti conduceverso l’amore, né verso la bellezza”.
Da qui prende l’avvio un pellegrinaggio insieme a Zarathustra il mistico, un’avventura spirituale le cui connotazioni sono differenti dalla comune prospettiva delle religioni tradizionali. Infatti, spiega Osho, “Zarathustra rivoluziona completamente il concetto di dio e di religione. Con lui la religione non è più un atto di venerazione, né un credo; diventa il sommo atto creativo dell’uomo. Ora lareligione non è più ciò che rende l’uomo schiavo e imprigiona il suo spirito; nelle mani di Zarathustra la religione diventa l’arte di spezzare tutte le catene, l’arte di distruggere tutti gliostacoli – affinché la consapevolezza, la coscienza umana, possa trasformarsi in coscienza divina el’uomo possa scomparire, dando i natali al superuomo, un uomo consapevolmente nuovo”.
Proprio grazie alle visioni di Nietzsche diviene possibile spostare completamente il centrodell’attenzione; ma nello slancio volitivo che caratterizza il volo dell’anima, è lo Zarathustra delle origini a riprendere forma e voce; e questo accade solo per sostenere l’autorevolezza di Osho che testimonia, per esperienza diretta, come le sue parole siano in grado di avvicinare all’essenza divinadi cui ciascuno di noi è espressione.
Ora più che mai, questa diversa sintonia sposta definitivamente ogni condivisione sul piano dell’esperienza; e chi legge, o ascolta, è chiamato a mettersi in gioco.In questi discorsi, in particolare, l’invito è a osare un’immersione nella solitudine, per comprenderela fallacia e i limiti dei comuni piaceri e desideri; a riconoscere le illusioni dell’egoismo... esoprattutto a elaborare ciò che viene condiviso, in funzione di una fattiva riscoperta di sé. Mettendo altresì a fuoco i motivi per cui si ignora se stessi, o si procrastina ogni incontro con se stessi, camuffando o scimmiottando una vera introspezione. E l’intera elaborazione è accompagnatadall’imparare ad avere pazienza, esercitando l’arte dell’attesa, con tutto ciò che questo comporta.
La proprietà intellettuale di quest’opera è un copyright di OSHO International Foundation. OSHO è un trademark di OSHO International Foundation. #