• 0205 Salutare le creature visibili e invisibili
    Nov 2 2024
    Quando al mattino uscite di casa, pensate a salutare tutte le creature dei mondi visibili e invisibili. Creerete così un legame con esse e, grazie a quel semplice gesto di saluto, per tutta la giornata vi sentirete nella poesia e nella luce.

    Voi inviate il vostro amore, e da ogni angolo dello spazio l'amore ritorna a voi. Ci sono talmente tante cose da fare per rendere la vita bella e poetica! È anche importante non lasciarsi travolgere dalle preoccupazioni e dalle cose materiali, e conservare un po’ di tempo e di energie da dedicare a tutte le attività che danno più significato alla vostra esistenza.

    Gli esseri umani non hanno ancora compreso niente: parlano di amore e vogliono essere amati, ma rimangono chiusi, spenti, prosaici. D'ora in avanti, imparino a vivere la vita poetica, e saranno amati.
    (Omraam Mikhaël Aïvanhov)
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    6 mins
  • Il Guerriero secondo Osho
    Nov 2 2024
    Il guerriero più valoroso non ha nulla a che fare con la guerra, non ha nulla a che vedere col battersi con altri. Ha qualcosa da fare dentro di sé e non è una lotta, sebbene rechi vittoria; non è una guerra, non è un conflitto, ma uno deve essere un guerriero perché deve stare molto all'erta, proprio come un combattente.

    Uno deve essere molto vigilante, molto meditativo poiché spingendosi nel continente più tenebroso dell'esistenza... infine c'è la luce, una luce infinita, ma prima deve passare attraverso una lunga e oscura notte dell'anima. Ci sono vari tipi di trabocchetti, ci sono tante possibilità di perdersi e ci sono svariati tipi di nemici interiori, che non si devono uccidere o distruggere, ma trasformare, devono diventare degli amici. La rabbia si deve trasformare in compassione, la lussuria in amore, e così via. Quindi non è una guerra, ma uno deve chiaramente essere un guerriero.

    E' così che in Giappone, il mondo dei samurai è nato dalla meditazione e le varie arti marziali divennero delle vie verso la pace interiore. L'arte della scherma divenne, in Giappone, una delle arti più meditative. Uno deve essere molto vigilante, perché basta un solo momento di inconsapevolezza e sei finito. Il vero uomo di spada diventa così all'erta che, prima che l'altra persona lo attacchi, lui lo sa. Prima che il pensiero di attaccare attraversi la mente dell'altro, lui è già pronto, la sua vigilanza diventa così penetrante, che inizia a leggere i pensieri dell'altro. Si dice che, se due veri samurai combattono, nessuno dei due può vincere. Il combattimento può continuare, ma nessuno può vincere perché entrambi sapranno leggere la mente dell'altro. E, prima che tu possa attaccare, l'altro è già pronto per difendersi.

    L'arte della spada divenne una delle più importanti fonti di illuminazione. Sembra strano, ma il Giappone ha fatto veramente delle cose molto strane. Dalla cerimonia del Tè all'arte della spada, ha trasformato ogni cosa in meditazione. Infatti si può trasformare tutta la vita in meditazione,perché meditazione significa semplicemente diventare più consapevoli.

    Quindi entra dentro dì te e sii più consapevole. Un giorno la vittoria sarà tua, questo è assolutamente certo. Devi solo soddisfare il requisito; devi essere totalmente consapevole.
    (Osho)

    https://youtu.be/VqP6BEQdC2U
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    10 mins
  • 0203 Alimentare il corpo e lo spirito secondo Omraam Mickael Aivanov
    Nov 2 2024
    A che cosa pensate quando mangiate? Ai vostri problemi di denaro, ai vostri dispiaceri d'amore, all’ultima parola offensiva che vi è stata detta… Per un momento, cercate di dimenticare tutto ciò e di pensare al cibo, ma anche al vostro corpo che riceve quel cibo.

    Che cos'è il vostro corpo? È l’unione di elementi che prima si trovavano nell’acqua, nell’aria, nella terra e nel fuoco. Essi formavano la materia di altri corpi che, col tempo, si sono decomposti. E ora, quando mangiamo dei frutti o degli ortaggi e diciamo: «Questa è una pera, questo è un cocomero, questa è una lattuga, questo è un cetriolo…» è vero, ma prima di esistere sotto quella forma e con quei colori che ora abbiamo sotto i nostri occhi, a quante altre forme animate o inanimate sono appartenuti quegli stessi elementi, e con quanti altri colori! Fin dall’origine del mondo, sono sempre gli stessi elementi che entrano nella costituzione dei minerali, dei vegetali, degli animali e degli esseri umani.

    Quando il tempo o un incidente li disintegra, ritornano nei grandi laboratori della natura per esservi trasformati, ma gli elementi stessi che li costituiscono rimangono eternamente nuovi, puri e inossidabili. Poco importa se tutte le forme viventi si consumano, ammuffiscono, marciscono e si riducono in polvere: la natura le riprende nei suoi laboratori e le restituisce trasformate in nutrimento fresco per tutti gli esseri viventi, oppure le utilizza per ricostruire i nuovi corpi delle creature.

    (Omraam Mikhaël Aïvanhov)

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    7 mins
  • Respirare, l'importanza di appropriarsi del ritmo giusto
    Oct 19 2024
    La respirazione è una funzione molto particolare dell'organismo umano, e per certi aspetti ha caratteristiche uniche rispetto a quelle altrettanto indispensabili alla sopravvivenza, quali alimentarsi, bere o dormire.
    La respirazione è infatti una funzione che avviene anche in condizioni di sonno, inoscenza e addirittura coma, ma è allo stesso tempo un atto per possiamo effettuare variandone intensità, profondità e ritmo.
    Per tutti questi motivi, una corretta respirazione è sempre stata considerata di grande importanza tanto nelle Arti marziali che in molte pratiche legate alla spiritualità, tanto in Oriente che in Occidente.
    A questo proposito, riportiamo di seguito la citazione di uno scritto di Omraam Mikhaël Aïvanhov, uno dei più importanti mistici occidentali del secolo scorso.

    Da millenni, gli Iniziati hanno studiato il processo della respirazione e hanno compreso la sua importanza non solo per la vitalità ma anche per il funzionamento del pensiero. Essendo andati molto in là nelle proprie ricerche, hanno scoperto che tutti i ritmi del nostro organismo sono in relazione con i ritmi cosmici e che, per poter comunicare con una determinata entità o con una determinata regione del mondo spirituale, è necessario trovare un certo ritmo e appropriarsi di quel ritmo come di una chiave, così come si fa quando si cerca di captare una trasmissione radio: occorre trovare una determinata lunghezza d'onda. La lunghezza d'onda è un fattore molto importante per entrare in comunicazione con questa o quella stazione emittente. E lo stesso vale per la respirazione: per entrare in contatto con questa o quella regione dell'universo, occorre sapere su quale ritmo respirare.
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    9 mins
  • 0201 presentazione della seconda stagione
    Oct 19 2024
    Una breve presentazione della seconda stagione del podcast, che vedrà, come è naturale, alcune conferme e diverse novità rispetto alla stagione precedente.
    Buon ascolto!
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    4 mins
  • Il valore del dissenso nel “Trattato del Ribelle” di Ernst Jünger
    Mar 19 2023
    Nella premessa del suo “L’Anticristo”, Friedrich Nietzsche afferma che c’è chi nasce già destinato ad essere compreso solo dai posteri.
    Questo è vero per molti artisti, e non solo per il filosofo tedesco; da van Gogh a Ligabue, passando per John Keats, Franz Kafka ed Emily Dickinson, ma anche Edgar Allan Poe o Johann Sebastian Bach sono solo alcuni esempi. Altri ancora, pur essendo stati apprezzati in vita, furono autori di opere che anche a distanza di anni mostrano una straordinaria attualità, a volte ai limiti della preveggenza.
    Tra questi possiamo includere anche Ernst Jünger, personaggio controverso e criticato per le sue idee politiche, ma che pure ha offerto della guerra una analisi lucida e tagliente. Una delle sue opere più note è il “Trattato del Ribelle”, un saggio sociopolitico del 1951 in cui l'autore si interroga sui compiti che spettano agli uomini liberi, nei momenti storici in cui la tirannia impedisce loro di esprimere, in modo democratico, le proprie giuste rivendicazioni.
    A partire dalla sua definizione di “Ribelle”, nelle prime pagine di questo libro è descritta una società che in molti non faticheranno a vedere rappresentata anche in molte situazioni attuali, una similitudine sorprendente ma che può e deve farci riflettere sui limiti e di tutta una serie di libertà – vere o presunte.
    Il “Trattato del Ribelle” fa parte di una serie di saggi con cui uno Jünger ormai quasi sessantennesi cimenta con le contraddizioni che stanno scoppiando nelle società occidentali, appena uscite dalla seconda guerra mondiale, che avrebbero dato origine – tra gli altri - ai totalitarismi comunisti a est della Germania Occidentale.
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    19 mins
  • 32 Nessun uomo è un'isola
    Mar 7 2023
    “Nessun uomo è un isola”, sosteneva un saggio, “bisogna contare solo sulle proprie forze”, diceva un altro… posizioni inconciliabili? No, a mio avviso; solo complementari.
    Nel percorrere una strada, il viandante trarrà profitto e giovamento dalle indicazioni di chi prima di lui l’ha percorsa, o dalla compagnia di chi lo affianca, ma saranno solo e solamente i suoi piedi a doverla percorrere, se vorrà davvero arrivare alla fine della meta, e non solo raccontare di averlo fatto, magari dopo aver sfogliato un album di viaggio compilato da altri.
    Ancora, più passa il tempo e più mi rendo conto che gli altri ci sono specchio ed eco, che ciò che diamo loro – nel bene e nel male – ci torna e ci viene mostrato.
    Non è una questione di buonismo “niùeigg”, ma di economia dell’Universo e di equilibrio razionale: ad ogni Azione corrisponde una Re-azione uguale e (o...) contraria.
    E infine, è confortante sapere che, da qualche parte c’è sempre un grumo di Coscienza che ti attende, che aspetta – come un seme – che maturino le condizioni per poter germogliare. Ci sono libri che hai li, sullo scaffale, da anni, che magari hai letto e ricordi appena, poi una sera li apri quasi svogliato senza neppure sapere bene perché, li leggi per tutta la notte e quando chiudi l’ultima pagina, sorridi e ti dici: “Era già tutto scritto, bastava solo leggere”.
    Ha ragione Petrus, il Cammino è per tutte le persone comuni, e sulla Via si procede se si vuole farlo.
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    3 mins
  • 31 Cosa ci insegna il giardino
    May 9 2022
    “Segui il tuo destino,
    bagna le tue piante,
    ama le tue rose.
    Il resto è ombra di alberi estranei.”
    (Fernando Pessoa)


    “Come è in alto, così è in basso”, recita un antico detto sapienziale. Io non ho la conoscenza e l’esperienza necessaria per abbeverarmi a queste fonti di saggezza, e così mi limito ad osservare il mondo intorno a me, ad analizzare la Natura ed a cercare di comprendere le sue leggi.

    Non sono certamente originale in questa scelta, da secoli monasteri e conventi – tanto ad Oriente quanto ad Occidente – sono affiancati da orti e giardini, a volte ricchi di fontane zampillanti e lussureggiante vegetazione, come nella Alhambra di Granada. altre volte creati solo da ghiaia grigia e scabre rocce, come nel caso dei karesansui giapponesi.

    Mi piace coltivare il mio piccolissimo giardino, fatto di vasi e fioriere disposti in bell’ordine sul terrazzo, imparando dalla forza lenta del bonsai che rinasce ad ogni inverno, dall’esuberante papiro che svetta beffando il vento, dall’orchidea variopinta che mi ammalia con i suoi colori.
    Ognuno di loro, pur nella apparente differenza, si alimenta della luce del sole e della pioggia ristoratrice e si nutre tramite le radici infisse nel terreno.

    Senza rami e foglie le radici non potrebbero svolgere il loro compito, e viceversa.
    Così è una Scuola, un Ordine, una Fraternitas, un Dojo.
    Può esserci l’insegnante migliore del mondo, ma senza allievi volonterosi di imparare potrà fare poco o nulla, e con il passare del tempo perderà ardore e voglia di insegnare.
    Ci potranno essere invece allievi entusiasti e capaci, ma se avranno a che fare con un insegnante neghittoso potranno imparare poco e quasi certamente male.

    Ecco, il papiro, l’orchidea, il geranio mi sussurrano questo con lo stormire delle loro foglie, mi ricordano che ciascuno di noi sulla Via è radice per alcuni e foglie per altri, che il nostro fare (o non fare…) non riguarda solo noi, e che innaffiando troppo o troppo poco, prima o poi le conseguenze si rivelano.
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    5 mins