• 34 - Contro l’incertezza
    Jan 10 2025
    In un interessante articolo scritto da ricercatori della prestigiosa London School of Economics viene affrontato un problema sul processo decisionale; problema che si presenta molto frequentemente agli oncologi che si occupano di ricerca clinica. Le persone - messe di fronte a scelte di vitale importanza ma caratterizzate da opzioni con risultato incerto - preferiscono la sicurezza di un beneficio già dimostrato per la sopravvivenza, piuttosto che un più rapido accesso a farmaci nuovi. Il lavoro fa riflettere su come orientare lo sviluppo dei nuovi farmaci e sui limiti dei processi accelerati di approvazione.

    Bibliografia
    • Forrest R, et al. Preferences for speed of access versus certainty of the survival benefit of new cancer drugs: a discrete choice experiment Robin Forrest. Lancet Oncol 2024; 25: 1635–1643
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  • 33 - Percorso lineare
    Jan 3 2025
    L’aspetto più interessante del nuovo trial con trastuzumab deruxtecan nel carcinoma mammario metastatico non è tanto la dimostrazione di attività anche per i casi HER2 ultra-low; è piuttosto la dimostrazione del valore della anticipazione del trattamento nei tumori luminal-like sfuggiti al controllo dell’endocrinoterapia. Il futuro che si prospetta per questi casi è una sequenza “semplificata” e perciò lineare di agenti ormonali nuovi (e associati a farmaci a bersaglio molecolare) e poi il passaggio a chemioterapici più potenti di quelli tradizionali (giusto gli anticorpi farmaco-coniugati).

    Bibliografia
    • Bardia A, et al. Trastuzumab Deruxtecan after Endocrine Therapy in Metastatic Breast Cancer. N Engl J Med 2024; 391:2110-2122.
    • Jhaveri KL, et al. Imlunestrant with or without Abemaciclib in Advanced Breast Cancer. N Engl J Med 2024. Online ahead of print.
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  • 32 - Con o senza l’immuno?
    Dec 27 2024
    Il KN-789 è uno studio indubbiamente negativo: PFS e OS non cambiano con l’aggiunta del pembrolizumab alla chemioterapia (platino e pemetrexed) in pazienti con carcinoma polmonare non-squamoso EGFR-mutato resistenti ad un inibitore di EGFR TKI.
    E questo risultato sembra in accordo con le osservazioni sui tumori EGFR-mutati come neoplasie con un fenotipo immunologicamente “freddo” ed un microambiente immunosoppressivo: abbondanza di Treg e macrofagi, basso TMB, eccetera. Ma qualche segnale di attività si osserva per una piccola minoranza di pazienti.
    Forse la strada giusta per ulteriori studi è quella delle combinazioni con inibitori di VEGF, con conseguente promozione di cellule dendritiche, inibizione delle cellule Treg e dei macrofagi, induzione dell’espressione di PD-L1.

    Bibliografia
    Chih-Hsin Yang J, et al. Phase III KEYNOTE-789 Study of Pemetrexed and Platinum With or Without Pembrolizumab for Tyrosine Kinase Inhibitor‒Resistant, EGFR–Mutant, Metastatic Nonsquamous Non–Small Cell Lung Cancer. J Clin Oncol. 2024;42:4029-4039.
    Ketpueak T, Tan DSW, Popat S. Immunotherapy in EGFR-Mutant Non-Small Cell Lung Cancer: End of the Road or the First Chapter? J Clin Oncol 2024;42:4003-4007.
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  • 31 - Prima o poi
    Dec 20 2024
    Sarà in grado lo studio SONIA -pur con i suoi limiti metodologici- di smontare la convinzione ormai radicata che gli inibitori di CDK 4/6 insieme all’ormonoterapia rappresentino la scelta ottimale, quasi obbligatoria, per la prima linea delle pazienti con carcinoma mammario metastatico luminal-like?
    No se si guarda al fatto che le terapie antitumorali non possono avere come unico obiettivo il prolungamento della sopravvivenza; ed in termini di controllo della malattia (risposte e PFS) l’associazione con gli inibitori è migliore della sola ormonoterapia ed anche della chemioterapia.

    Bibliografia
    Sonke G, et al. Early versus deferred use of CDK4/6 inhibitors in advanced breast cancer. Nature
    2024;636:474–480.
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  • 30 - OS benefit
    Dec 13 2024
    Arriva alla pubblicazione definitiva il KN-522, il trial randomizzato sull’applicazione del pembrolizumab neoadiuvante nel carcinoma mammario triplo-negativo. Questo articolo riguarda specificamente la Sopravvivenza Globale (un endpoint secondario in questo studio).
    Le recidive dei tumori triplo-negativi sono quasi esclusivamente metastasi a distanza e portano inesorabilmente a morte (anche considerando le scarse possibilità terapeutiche). Nulla da meravigliarsi quindi che una riduzione delle recidive si traduca in un vantaggio in sopravvivenza.
    E il KN-522 guadagna la terza pubblicazione sul New England (un record per un singolo trial!).

    Bibliografia
    • Schmid P, at al. Overall Survival with Pembrolizumab in Early-Stage Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2024; 391:1981-1991. DOI: 10.1056/NEJMoa2409932
    • Schmid P, at al. Event-free Survival with Pembrolizumab in Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2022; 386:556-567. DOI: 10.1056/NEJMoa2112651
    • Schmid P, at al. Pembrolizumab for Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2020;382:810-821. DOI: 10.1056/NEJMoa1910549
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  • 29 - Residuo circolante
    Dec 6 2024
    Con i nuovi dati del CIRCULATE-Japan GALAXY -pubblicati su Annals of Oncology- torna di attualità l’utilizzo della biopsia liquida per il carcinoma colorettale. Questa volta l’applicazione riguarda i pazienti con metastasi epatiche resecate e l’utilità di una chemioterapia “adiuvante” postoperatoria, il cui uso è controverso. Il vantaggio della chemioterapia sussiste - nello studio giapponese- per i pazienti con malattia minima residua (MRD) intercettata attraverso la ricerca del DNA tumorale circolante. Il risultato si aggiunge ad altri sul ruolo del MRD in assenza di malattia macroscopica evidente e può rappresentare un’importante base per studi prospettici futuri.

    Bibliografia
    Kataoka K, et al. Survival benefit of adjuvant chemotherapy based on molecular residual disease detection in resected colorectal liver metastases: subgroup analysis from CIRCULATE-Japan GALAXY. Ann Oncol 2024; 35:1015-1025
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  • 28 - La salute delle donne
    Nov 29 2024
    Women’s Health Initiative (WHI) è un grande programma la cui realizzazione risale a oltre vent’anni fa: con studi randomizzati su larghi campioni di donne è stata valutata la possibilità che la terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa possa avere un impatto sull’insorgenza e l’evoluzione delle malattie croniche (non solo oncologiche). I frutti di quel grande programma si vedono ancora oggi e in due papers risultano confermati risultati rilevanti: con la terapia estrogenica (utilizzata nelle donne precedentemente isterectomizzate) aumenta la mortalità per carcinoma colorettale e si riduce l’incidenza di cancro dell’endometrio; con la terapia estroprogestinica aumentano incidenza e mortalità per cancro dell’ovaio. È utile ricordare che gli studi del WHI impiegano vecchie formulazioni ormonali: per l’uso appropriato della terapia ormonale ci si riferisce oggi a moderni preparati e Linee Guida aggiornate.

    Bibliografia
    • Chlebowski RT, et al. Menopausal Hormone Therapy and Ovarian and Endometrial Cancers: Long-Term Follow-Up of the Women’s Health Initiative Randomized Trials. J Clin Oncol 42:3537-3549
    • Chlebowski RT, et al. Estrogen Plus Progestin and Colorectal Cancer: Long-Term Findings From the Women’s Health Initiative Randomized Clinical Trial J Clin Oncol 42:3530-3536
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  • 27 - Addio sequenze
    Nov 22 2024
    Per tanti anni il trattamento del carcinoma mammario metastatico luminal-like si è basato sull’applicazione in sequenza di agenti ormonali diversi (antiestrogeni, inibitori dell’aromatasi, progestinici, ecc) e successivamente chemioterapici.
    L’introduzione degli inibitori di ciclina – in associazione ad agenti ormonali tradizionali- ha permesso di ottenere miglioramenti della sopravvivenza e sembra ormai irrinunciabile il loro utilizzo in prima linea. Ma una gran parte delle pazienti metastatiche hanno tumori con mutazione attivante di PI3KCA e l’aggiunta anche di un nuovo inibitore -inavolisib- produce notevoli miglioramenti dell’outcome: sembra che si debba passare dalla strategia delle sequenze a quella di una maggiore aggressione terapeutica in prima linea

    Bibliografia
    Turner NC, et al. Inavolisib-Based Therapy in PIK3CA-Mutated Advanced Breast Cancer. N Engl J Med 2024;391:1584-96.
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