• «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia di Freud, 1908-1913 (completo)
    Jan 12 2025
    21 - «Ancora un po' di aria del sud» - Salò e il lago di Garda, 1908
    22 - «L'enigma di Leonardo da Vinci!» Ispirazioni italiane degli anni 1909-1910
    23 - «Una goduria inaudita» - Firenze, Roma, Napoli, Sicilia, 1910
    24 - «Qui sul Renon stiamo divinamente bene» - Collalbo / Klobenstein, 1911
    25 - «Vivere a Roma da gran signore» - Roma, 1912
    26 - «... e faccio una visita quotidiana al Mosè» Osservando il Mosè di Michelangelo, 1912
    27 - «Con un meraviglioso tempo estivo, alloggiati in maniera principesca» - Roma, 1913
    28 - «La libido liberata dalla perdita dell'Italia» Ricordi d'Italia tra il 1913 e il 1923

    Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «I viaggi di Freud in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/12/audiolibro-i-viaggi-di-freud-in-italia.html

    Nella primavera del 2009, tra gli scaffali della Library of Congress di Washington D.C. fanno una scoperta sorprendente: si imbattono in un contenitore mai esaminato prima con dieci scomparti, ciascuno con un piccolo taccuino.
    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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  • «La libido liberata dalla perdita dell'Italia» Ricordi d'Italia tra il 1913 e il 1923 «Freud in Italia»
    Jan 12 2025
    «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia, 1908-1913

    Dopo l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 e il conseguente scoppio della Prima guerra mondiale, viaggiare in Italia era diventato temporaneamente impossibile.
    Dal 1915 al 1918 il fronte italiano attraversò i luoghi tanto amati da Freud nelle Alpi del Sud Tirolo, del Trentino e del Friuli.
    Freud, che nel 1915 stava lavorando alla sua teoria pulsionale e la concetto di libido, espresse il suo rammarico per non poter più viaggiare in Italia e spiegò nel 1917, in una nuova edizione di “Psicopatologia della vita quotidiana”, le ragioni della dimenticanza di nomi italiani o associati all’Italia durante il periodo bellico.

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    Nella primavera del 2009, tra gli scaffali della Library of Congress di Washington D.C. fanno una scoperta sorprendente: si imbattono in un contenitore mai esaminato prima con dieci scomparti, ciascuno con un piccolo taccuino.
    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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  • «Con un meraviglioso tempo estivo, alloggiati in maniera principesca» - Roma, 1913 «Freud in Italia»
    Jan 12 2025
    «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia, 1908-1913

    «I nostri piani per l’estate sono i seguenti: Mariendbad in quattro (le donne e Anna) fino al 14 agosto, poi tre settimane San Martino, poi Monaco, viaggio con destinazione sconosciuta.Ho promesso alla famiglia che passerò un periodo spensierato. Credo che sarà necessario, perché queste inquietudini distruggono l’interiorità, anche se non rendono nevrotici.»

    Da San Martino, il 4 settembre Freud si recò a Monaco di Baviera dove si tenne il IV Congresso Psicoanalitico Internazionale.
    Successivamente, la «destinazione sconosciuta» divenne di nuovo Roma.Ancora una volta si diresse a sud, via Bologna, verso Roma, dove rimase dal 9 al 25 settembre accompagnato questa volta dalla cognata Minna.

    «Nell’incomparabilmente bella Roma, ho presto ritrovato il mio umore e la voglia di lavorare, e nelle ore libere tra le visite ai musei, alle chiese e alla Campagna, ho completato una prefazione al libro su Totem e tabù, un’aggiunta della conferenza al congresso e un abbozzo di un saggio sul narcisismo.»

    Nonostante le circostanze difficili e gli «shock psicosomatici e psichici» di Freud da non sottovalutare, Freud poté rilassarsi e divertirsi a Roma, anche lavorando.

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    Nella primavera del 2009, tra gli scaffali della Library of Congress di Washington D.C. fanno una scoperta sorprendente: si imbattono in un contenitore mai esaminato prima con dieci scomparti, ciascuno con un piccolo taccuino.
    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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  • «... e faccio una visita quotidiana al Mosè» Osservando il Mosè di Michelangelo, 1912 «Freud in Italia»
    Jan 12 2025
    «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia, 1908-1913

    «Il Mosè italiano mi ha fatto particolarmente piacere. Rispetto a questo lavoro, mi trovo in un rapporto che è all’incirca quello verso il figlio prediletto. Tutti i giorni, durante tre solitarie settimane di settembre 1913, sono stato in chiesa davanti alla statua, l’ho studiata, misurata, disegnata, finché giunsi a quella comprensione di essa che osai esprimere, in modo solo anonimo, nel mio lavoro.Solo più tardi legittimai questo figlio non analitico.»

    «Quante volte ho salito la ripida scalinata che porta dall’infelice via Cavour alla solitaria piazza dove sorge la chiesa abbandonata! e sempre ho cercato di tener testa allo sguardo corrucciato e sprezzante dell’eroe, e mi è capitato qualche volta di svignarmela poi quatto quatto dalla penombra di quell’interno, come se anch’io appartenessi alla marmaglia sulla quale è puntato il suo occhio [...]»

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    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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  • «Vivere a Roma da gran signore» - Roma, 1912 da «I viaggi di Freud in Italia»
    Jan 12 2025
    «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia, 1908-1913

    «Lo scopo di vivere a Roma da gran signore sembra realizzato.[...] Che ne sappiamo noi di buon cibo e di nobile vino! È terribilmente confortevole e incredibilmente bello.[...] Per me è molto naturale essere Roma, non ho alcuna sensazione di estraneità.»

    Dopo tutti gli anni e i sentimenti contrastanti che aveva provato nei confronti della città, Freud era finalmente «arrivato» a Roma.
    Nella lettera a Martha del 20 settembre 1912, sottolineò ancora una volta il suo entusiasmo per la città e accarezzò l’idea di trasferirvisi in vecchiaia:

    «Roma era certamente la cosa migliore per me.La godo come mai prima, probabilmente anche perché ho un alloggio tanto stupendo.Il mio progetto di vecchiaia è sicuro: non un cottage, ma Roma.A te e Minna piacerà altrettanto.»

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    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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    11 mins
  • «Qui sul Renon stiamo divinamente bene» - Collalbo / Klobenstein, 1911 da «I viaggi di Freud in Italia»
    Jan 12 2025
    «In tarda età si evidenzia in me moltissimo talento a godere la vita» Viaggi in Italia, 1908-1913

    Alla ricerca di una sistemazione estiva, Freud si recò a Trento e Bolzano, e la ricerca si rivelò fruttuosa, poiché i Freud soggiornarono a Collalbo / Klobenstein sul Renon nell’Hotel Bemelsmann Post per sei settimane.
    L’umore di Freud migliorò sensibilmente sul Renon:

    «Caro amico,la mia memoria mi dice che da Karlsbad non ho risparmiato le lamentele, e quindi sono felice di informarLa che dal 31 luglio mi trovo qui con grande piacere. Manca solo [...] un po’ di pioggia per far spuntare i funghi nei magnifici boschi.L’aria, la vista, l’alloggio e il cibo sono ideali, e qui non ci si deve preoccupare di trovare spazio per accogliere gli ospiti o i nuovi membri della famiglia [...]»

    Sebbene Freud scriva più avanti nella lettera a Ferenczi che il suo «intelletto o qualsiasi altra cosa con cui si lavora è ancora in vacanza», approfitta della quiete e di un «bel posto nel bosco vicino», per leggere libri di storia della religione.

    «Qui sul Renon stiamo divinamente bene e il posto è bellissimo. Ho scoperto in me il piacere inesauribile del far nulla, temperato appena da un paio d’ore dedicate alla lettura di qualche novità, e non riesco a pensare che l’inizio del mese prossimo mi riporterà al duro lavoro.»

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    Realizzano così di aver ritrovato i taccuini tascabili che Sigmund Freud portava con sé durante i suoi viaggi e che fino ad allora erano stati considerati perduti.
    I viaggi nell’«agognata Italia» di Freud, furono numerosi e si svolsero dal 1895 al 1900, a cui seguirono quelli dal 1907 al 1913.
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  • Pegli - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»
    Jan 10 2025
    IL PONENTE

    Arnolfo vendeva scarpe. All’occorrenza le risuolava.
    Vendeva anche pantofole e ciabatte, ma sul fare dell’estate gli arrivavano cesti colmi di zoccoli, festoso tripudio della bella stagione.
    Erano zoccoli di legno dolce per andare in spiaggia.Resi più discreti e garbati, gli zoccoli diventavano i protagonisti indiscussi, ma con signorilità, della vocazione balneare Pegliese.
    Oltretutto, questo elemento distingueva Pegli da Nervi, le due perle a ponente e a levante del capoluogo ligure, più incline Nervi a offrire tepori nei soggiorni invernali.
    Non ricordo dove ho letto che Pegli, anzi Pégi significa “fontana limpida”.
    Acqua di sorgente, dunque, ma se vogliamo anche quella marina resta componente essenziale della sua vita, borgo marinaro senz’altro, di pescatori e di qualche orto verzicante, meno indotta invece ad attività dell’industria: quella dolciaria.

    CAPITOLI: I Lomellini - Bruno Rombi - I Pallavicini - La marchesa - Villa Doria - Cristoforo Bonavino - Padre Teodoro Ciarafoni - Papa Benedetto XV - Rosario Parmegiani - Gino Paoli - Dora d’Istria - “Piccon, dagghe cianin!” - “Perla”: una tragedia sottomarina - Le canzoni di Gino Pesce

    Pegli: https://maps.app.goo.gl/Ewqy1R2RYNJHw4TR7

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  • Prà - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»
    Jan 10 2025
    IL PONENTE

    In origine erano prati, non centro abitato: erano i prati di Palmaro, nome questo che già assapora l’esotismo medio-orientale.
    Qui, in un ospizio a Palmaro, convenivano i pellegrini diretti in Terrasanta e qui tornavano, ognuno con una palma; qui sbarcavano con questo segna di santità e di pace i pellegrini, detti appunto palmieri, prossimi a rientrare nelle proprie terre, nelle proprie case.

    CAPITOLI: “O porto di Prà” - Pirandello - Basilico e Pesto - Il Barone

    Prà: https://maps.app.goo.gl/L5NFRm3V4DE5cCzk9

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    23 mins