Il dittatore Putin è stato rieletto domenica 17 marzo con l’88% dei voti: elezioni farsa, risultato scontato frutto di anni di propaganda sottile e capillare, violenze, pressioni ai seggi, dilagante corruzione e brogli elettorali ed irregolarità che hanno portato all’ insediamento del capo del regime per il suo quinto mandato.
Ma i Russi Liberi, i dissidenti, gli oppositori, non hanno dimenticato l’appello lanciato da Navalny prima di morire in carcere, anzi: lo hanno rilanciato e trasformato in una grandiosa azione di protesta nonviolenta, testimonianza sostanziale, coraggiosa e consapevole del fatto che in Russia e in tutto il mondo c’è chi si oppone al regime, c’è chi lotta per una Russia libera, democratica, pacifica, sviluppata e prospera.
Ne parliamo con Tatiana Litvinova della Comunitá dei Russi Liberi di Torino e con Silvja Manzi e Igor Boni, da anni impegnati a smascherare il vero volto della dittatura putiniana e che domenica 17 marzo sono stati impegnati nella scorta nonviolenta ai russi di Genova che si sono recati a votare: alle 12 il 17.
A cura di Samuele Moccia e Chiara Squarcione
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