Oltre al più consolidato strumento del Private Equity, in Italia cresce l’investimento nel Private Debt, comparto partito nel 2013 prevalentemente con lo strumento di debito del minibond, che si sta sempre più specializzando in formule più strutturate di finanziamento a supporto dell’economia reale, per esempio i Green Bonds destinati a finanziare la realizzazione di nuove
infrastrutture a supporto della transizione energetica, come investimenti in efficienza energetica, mobilità sostenibile, energia da fonti rinnovabili, biocarburanti avanzati da economia circolare - sono stimati oltre 400 Miliardi di Euro nei prossimi 10 anni per raggiungere gli
obiettivi di sostenibilità secondo gli accordi sul Clima di Parigi del 2015 (Fonti: Piano Nazionale Integrato Energia e Clima MISE).
Si aggiunge poi, specie per le imprese di minori dimensioni, il mercato del Direct Lending e dell’Invoice Financing (compravendita di fatture) per il finanziamento, rispettivamente, nel medio/lungo termine e del circolante tramite piattaforme specializzate che permettono
di investire - in modo diretto o indiretto tramite fondi specializzati - in prestiti e crediti commerciali, senza rischio di tasso o volatilità tipiche dei mercati finanziari, valutando il merito creditizio di aziende che possono ricevere liquidità immediata parallelamente o in
alternativa al circuito bancario. Le PMI in Italia, la seconda economia manifatturiera europea, assorbono quasi l’80% della forza lavoro e producono il 68% del valore aggiunto nazionale, con 3,8 milioni di aziende sparse sul territorio con un default rate dell’1,9% e tra il 2009 e il 2017 i prestiti alle imprese sono diminuiti di 500 Miliardi di Euro (Fonti: Cerved, Euler Hermes, Banca d’Italia, Atradius).
Dal lato degli investitori, oltre al ruolo sistemico e sociale di supporto al tessuto economico nazionale (assumendo quindi un ruolo di “Corporate Angels”), tramite i fondi di investimento alternativo specializzati, le nuove asset class permettono un’opportuna diversificazione, una minore volatilità ed esposizione al rischio di tassi di interesse, una decorrelazione con i mercati finanziari tradizionali oltrechè rendimenti superiori a quelli disponibili nei mercati regolamentati. Infatti, poiché le Banche centrali stanno per “chiudere i rubinetti” risulta difficile trovare rendimenti appetibili sul mercato obbligazionario, pertanto molti investitori si stanno spingendo verso opportunità di investimento alternative come il Private Debt “green”, il Direct Lending e l’Invoice Financing, oltre al più noto e consolidato strumento del private equity.
Tutto questo significa che per le imprese meno liquide sono a disposizione in prospettiva nuove, ingenti, risorse finanziarie: una nuova frontiera che si apre, con la promessa di sostenere l’economia reale del Paese.
Sulla base del successo dell’incontro del 27 febbraio 2019 ospitato nella prestigiosa sede dello Studio Internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners di Piazza Belgioioso a Milano - che ha visto come protagonisti i maggiori player del mercato del Private Debt
(Anthila, Tikehau, Muzinich e HIG Whitehorse) per un focus sulla specifica asset class, -lo scorso 12 febbraio a Palazzo Albani-Del Drago a Roma è stata creata l’occasione unica di analizzare i punti di forza e di attenzione, insieme a un confronto, tra le varie asset class, dell’intera gamma degli strumenti di investimento specializzati in economia reale (Direct lending, Invoice Financing, Private Debt e Private Equity) che, oltre agli interessanti livelli di rischio/rendimento, permettono agli investitori di assumere il ruolo di “Corporate Angels” a sostegno delle imprese ed infrastrutture nazionali.
Questa è la versione podcast dell'incontro.